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lunedì 18 aprile 2016

Stai cercando lavoro? C'è un'App... che non funziona!

Ci viene proposta addirittura dal Lavoro Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Nella rete trovi di tutto, trovi anche un’App sul lavoro e non funziona. La settimana scorsa girovagando su internet mi sono soffermato su un’applicazione sul lavoro, ormai facciamo moltissime cose attraverso lo smartphone. Ma la cosa interessante è ci viene proposta addirittura dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per offrire servizi sia ai cittadini alla ricerca di un posto di lavoro sia per facilitare le aziende a trovare la manodopera. Ho scaricato quest’App - cliclavoro (foto A) - di solito prima di istallare ci sono i commenti degli utenti che l’hanno scaricata. E sono tutti commenti negativi. Non fidandomi dei pareri (c’è ne sono una quarantina se non di più) ho voluto provare di persona. Ed ecco il primo intoppo: per ottenere username e password bisogna obbligatoriamente registrarsi al portale www.clicalavoro.gov.it  (foto B) e dal telefono non mi apre il collegamento, quindi ci vuole un Pc.  Oltre alla funzione di invio delle candidature (che non funziona), ClicLavoro localizza le Agenzie per il Lavoro e i Centri per l'impiego più vicini alla propria posizione (foto C). Ma quando metto Campobasso…(foto D) non c’è niente, eppure c’è! E’ un’App che bisogna migliorarla? Fatto sta che il lavoro è latitante ma questo è un dato di fatto, oppure c’è ma pagato in nero o meglio ancora sottopagato. Il vero problema del mercato del lavoro in Italia sono le tasse sul lavoro. Una diminuzione del cuneo fiscale (riguarda chiunque abbia un lavoro o speri di trovarlo o voglia assumere qualcuno) consentirebbe ai datori di lavoro di assumere e ridare slancio alla produttività. E’ un circolo vizioso. Ma vuoi che il Governo abbassi le tasse? No, per carità!